Non uccidere

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"Non Uccidere" é tra i comandamenti finora analizzati probabilmente quello più facile e consensuale, tanto da esser diventato, proprio in quell'Europa che aveva strutturato e teorizzato l'omicidio di massa, un principio inserito nei corpi legislativi, fino alla moratoria da parte delle Nazioni Unite della pena di morte, ovvero della forma legale del Non uccidere. In sostanza, ci appare come il comandamento più realizzato nella dimensione storica della nostra società.

Non uccidere si caratterizza anche per la sua progressività, la capacità - nel comune sentire di molti - del suo principio di estendersi e declinarsi: non uccidere il feto o l'embrione, non uccidere gli animali, non uccidere altri uomini per guerra, non uccidere gli uomini affamandoli e dunque sviluppando il principio della cooperazione.

Attraverso un'ulteriore interpretazione estensiva dello stesso, il comandamento ci ricorda, soprattutto nelle turbolenze che stiamo vivendo, come non uccidere significhi non sopprimere quei principi vitali che rendono l'uomo tale: esso dunque si fa monito per la politica a non limitare o, appunto, a non uccidere quelle componenti quali la famiglia, il lavoro, la memoria collettiva e storica senza le quali l'esistenza diventa pura dimensione fisica.

Roberta Lerici, che per l'Ufficio IdV UNO si occupa di politiche per l'infanzia, ci riferisce la testimonianza di genitori che, vedendosi portar via la patria potestà sui figli, si sentono privati di una parte della loro vita, arrivando addirittura in alcuni casi al suicidio. A Torino, Alessandra Guzzon non ha retto alla separazione dai suoi due figli e forse per paura che le portassero via anche la terza bambina di appena tre anni, una mattina di gennaio si è lanciata dalla finestra con la piccola in braccio. Un esempio, quindi, di come l'indifferenza o l'incapacità di giusti e misurati interventi delle amministrazioni e delle istituzioni in una sfera così vitale e primaria come quella affettiva può tradursi e far materializzare una violazione del principio del non uccidere.
Allo stesso modo, la presenza di Rosario Careri, ex lavoratore di Agile Eutelia, ci ricorda con le sue battaglie come il lavoro sia nella nostra società la base fondante del nostro sentirci degni: la dignità come valore intrinseco dell'esistenza umana, paradigma entro cui costruire e orientare le politiche del lavoro. Della serie: non c'é spread che tenga davanti alla dignitá del lavoro.
Il Non uccidere, quindi, si costituisce nella riflessione come qualcosa che va oltre il dato fisico della soppressione della vita: anche non curare e preservare la memoria collettiva o deformare e diffondere un'informazione sbagliata e volutamente manipolatrice, soprattutto nella nostra epoca fortemente mediatica (come ci ricorda il giornalista Silvio Talarico), vuol dire uccidere dimensioni vitali, in mancanza delle quali vi é solo abbrutimento.
Dunque se é vero come sottolineato da Gianluca Sacco, ricercatore in Filosofia Politica e nostro relatore, che si deve stare attenti non abusare delle parole, é pur lecito soffermarsi a pensare ad un contenuto più sfaccettato del comandamento in analisi, sfaccettature che non sono altro che una riproduzione della ricca complessità  di cui si compone l'esistenza umana.
Le testimonianze e le riflessioni introdotte dai nostri relatori ci fanno capire come la sottolinea rossa si spinge oltre il tema dell'uccisione fisica e come dunque é possibile ravvisare nuovi peccati mortali che continuamente tolleriamo nella nostra società; rispetto a tali nuove forme, la politica deve tornare ad impegnarsi, con l'obiettivo di ripristinare una nuova legge superiore a guida della società. 



RELATORI:
  • Emiliano Varanini
Avvocato civilista - cultore del decentramento amministrativo. Presidente  Associazione Settima Coorte; Attivista ed editorialista in www.trasparenzaperroma.eu

  • Silvio Talarico
Nato a Udine ha vissuto nella civile e ordinata Pordenone prima di ritrovarsi nella Magliana degli anni caldi. Questa esperienza diretta con la giungla urbana delle periferie romane descritta da Pasolini nei "Ragazzi di strada" segnerà la sua perenne indignazione contro la speculazione edilizia e gli incalcolabili danni sociali e ambientali che essa produce per l'infimo scopo di arricchire pochi speculatori ai danni di un intero tessuto urbanistico e delle classi sociali più deboli. Giornalista d'inchiesta ha lavorato tra l'altro dietro le quinte di Report (Rai 3) e Tracce (Rai 2).

  • Roberta Lerici

Figlia del drammaturgo Roberto Lerici, inizia adolescente la sua carriera di attrice teatrale, recitando con Carmelo Bene in “Romeo e Giulietta”. (Festival D’automne- Parigi) Nella sua carriera, principalmente teatrale con rare incursioni nel cinema, lavora con: L. Proietti, U. Pagliai, P.Gassman, M.Carotenuto, D. Risi, Steno, C. Vanzina, A. Salines e molti altri. Nel 1986 partecipa al New York Shakespeare Festival di Jo Papp, nel 1992 al Festival de Las Artes di Cosè di Costa Rica, e nel 1994 al Festival de Teatro dell'Isla di Margarita. Dal 1989 si dedica anche alla drammaturgia e alla trasposizione italiana di commedie americane. Nel 1990 fonda insieme a F. Verdinelli (compositore) la Rag Doll Produzioni con la quale effettua numerose tournee in Italia e all'estero . Fra le produzioni principali: la versione italiana del musical americano “Nunsense il musical delle suore” rappresentato per dieci anni in tutta Italia (dal 1990 al 2000). E’ nel 2006 che comincia ad occuparsi di tutela dell’infanzia , ovvero l’anno in cui esplode il caso di pedofilia all'asilo di Rignano Flaminio. Prima come responsabile dei rapporti con le istituzioni dell’Associazione Genitori Rignano Flaminio, poi come responsabile del Lazio per Il MOVIMENTO PER L’INFANZIA ONLUS. Entra nell'Italia dei Valori nel 2008 e diviene responsabile del Dipartimento Infanzia del Lazio. Successivamente passa a ricoprire il ruolo di responsabile dell’area Infanzia e Famiglia dell’Ufficio Uno Nazionale dell'IDV. Da allora si occupa di casi di pedofilia nelle scuole, di tutela dei minori a scuola, di abuso sui minori e separazioni conflittuali e di tutto ciò che abbia una ricaduta sull'infanzia e sulla famiglia.Nel 2011 fonda l’associazione “Bambini Coraggiosi” e attraverso il blog omonimo, seguito da migliaia di visitatori, informa su tutti i temi inerenti ai minori.