Non dire falsa testimonianza

La parola come informazione, la parola come piecere teatrale, la parola come testo sacro, così ogni relatore ha voluto esprimere il senso della parola nell'incontro a “La Citè” di Firenze il 15 marzo scorso. La questione posta è se in una società nella quale la parola data è tra le entità più sprecate e meno rispettate, tra discorso politico infarcito di menzogne elettorali e propaganda, pubblicità, superficialità, questo comandamento ha un senso?

Per Riccardo Massai regista teatrale la parola corrisponde a verità, alla verità di un testo che si presenta puro all'attore e che l'attore fedelmente riporta.

Per Chiara Brilli, giornalista la parola è quella dei partigiani, sulla cui testimonianza ha basato il suo libro “Ribelli”. Ma è anche la parola fragile dell'informazione. Un'informazione che troppo spesso viene manipolata e distorta da chi possiede gli stessi mezzi per trasmetterla. La Brilli sottolinea come il problema di una falsa informazione sia strettamente legato alle condizioni precarie dei giornalisti, soprattutto giovani, che lavorano sotto costante ricatto.
Pavel Galjeski pastore valdese ha voluto spiegare il significato del precetto biblico attraverso la lettura delle sacre scritture. La lettura dell'episodio di Salomone davanti a cui due donne si presentano per chiedere giustiziaci ha ricordato che talvolta la falsa testimonianza rivela la verità stessa.
E infatti si mente anche per non ferire, si mente per edulcorare realtà altrimenti crude e dolorose. Persino i bambini vengono plasmati a non essere diretti nelle loro affermazioni, a mentire quindi nella costruzione dei rapporti con gli altri.
Al di là delle piccole bugie che diciamo per il quieto vivere, ci sono le grosse bugie della politica, della propaganda, della pubblicità e dell'informazione manipolata. Di nuovo la falsa testimonianza acquista valore di precetto, di nuovo ci chiediamo quanto il comandamento sia ad oggi rispettato.



RELATORI:


  • Riccardo Massai
Regista, attore e direttore artistico ha lavorato con grandi artisti del teatro (Pier’Alli, G. Bartolomei, F. Tiezzi, S. Lombardi, S. Bussotti, G. Sepe, L. Puggelli, M. Placido, P. Bonacelli,  G. Tedeschi, M. Melato, M. Paiato) in alcune delle maggiori strutture teatrali italiane. Dal 2006 lavora come regista assistente del M° Luca Ronconi sia nell’opera lirica che nella prosa al Piccolo Teatro di Milano e in altri Teatri Stabili.

  • Chiara Brilli
Giornalista professionista, musicista e attrice.
Fa parte dal 2001 della redazione giornalistica di Controradio/Popolare Network. Coautrice del pamphlet "Cultura pret-a-portér" (2009) per la collana Quaderni di Inchiesta Urbana. E' stata interprete dello spettacolo “Il mio nome è mai più”, dall’omonimo testo di Domenico Guarino e voce recitante del reading tratto dal libro “Ordine Nuovo” (Cult Editore) di D. Guarino. Coautrice del libro di racconti per ragazzi "La tramvia che scappò via". E altre storie" (Accademia dell'Iris) e "Ribelli! Gli ultimi partigiani raccontano la Resistenza. Di ieri e di oggi" (Infinito edizioni).

  • Paolo Amato

Senatore della Repubblica, è nato a Ebolowa (Camerun) nel 1954, e risiede a Firenze. Laureato con lode in scienze politiche al 'Cesare Alfieri' di Firenze è stato dirigente di associazioni imprenditoriali ed è giornalista pubblicista. Già consigliere comunale di Firenze e capogruppo di Forza Italia in Palazzo Vecchio, viene eletto al Senato nel 2006 con Forza Italia, e rieletto nel 2008 nelle liste del Popolo della Libertà. Nella XV° Legislatura è stato membro della Commissione Cultura del Senato; mentre nell'attuale XVI° Legislatura è membro della Commissione Difesa del Senato (dove svolge la funzione di capogruppo del PdL) e componente della Commissione parlamentare per l'Indirizzo generale e la Vigilanza dei servizi radiotelevisivi, nonché membro della Sottocommissione parlamentare per l'Accesso alla RAI. È inoltre componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito. Tra le altre cose è anche presidente dell'Associazione Parlamentare di Amicizia Italia - Turchia.